Inviato: Ven Lug 17, 2020 4:05 pm Oggetto: decreto semplificazioni
Il decreto semplificazioni con dentro l’ “abolizione “ delle gare di appalto è sulla gazzetta ufficiale
Il governo, nonostante molte autorevoli voci abbiamo evidenziato i possibili, anzi, certi danni che un simile provvedimento causerà alle gestione trasparente, va avanti. Se in un primo momento potevamo pensare che fosse “solo” una cattiva valutazione, ora purtroppo, non ci rimane altro che prendere atto della precisa volontà, di mettere tutto il sistema appalti sotto il controllo diretto della peggior politica e del malaffare.
Gli sforzi di quanti, hanno cercato di mantenere la barra delle proprie azioni rivolta verso l’onesta e la trasparenza sono stati vanificati da quattro righe su un pezzo di carta, che legano il destino di molte piccole imprese ai capricci dei peggior burocrati annidati nei centri decisionali dei vari enti. Non tutti i funzionari pubblici sono corrotti, è ovvio, ma, con questo provvedimento si mette nelle mani dei malintenzionati uno strumento fantastico, e in virtù delle loro azioni sarà scardinato l’ultimo brandello di fiducia che riponevamo nella possibile lotta alla corruzione.
Il governo poteva, doveva valutare vere semplificazioni/velocizzazioni : stazioni uniche appaltanti, standardizzazione della documentazione di gara, qualificazione dei RUP, abolizione / riduzione del ricorso all’OEPV, etc., ma, invece di spingere verso un sistema trasparente e moderno, ha voluto rendere legale un sistema che, già adesso, senza il beneplacito che verrà, crea i suoi guasti.
Allora non ci rimane che valutare la nostra resa incondizionata, accontentandoci di un onesto reddito di cittadinanza………
Ciao Fabrizio, condivido pienamente il tuo post che mi pare tu abbia scritto quasi come “un grido di dolore”.
Io mi sono rassegnato da tempo, nel senso che continuo a lavorare come prima, ma rimanendo adeguato al “sistema”, per sopravvivere, ho solo smesso di lottare, non gliela faccio più.
Entrando nel merito di quello che qualcuno ha già ribattezzato “decreto complicazioni”, devo fare qualche considerazione.
Restando in tema di contratti sotto soglia, il comma 1 dell’articolo 1 parla chiaro: “in deroga agli articoli 36, comma 2, …..” – “si applicano le procedure di affidamento di cui ai commi 2, 3 e 4, …..”.
L’espressione “si applicano” non lascia scampo! Il 36 comma 2 non si può più applicare, di conseguenza non si può più applicare la norma ivi contenuta che prevedeva “salva la possibilità di ricorrere alle procedure ordinarie”, ed è evidente che con questa norma in deroga, tale possibilità non è più salva.
Dobbiamo solo sperare in un paio di vie di uscite.
Una è quella dei “filosofi del diritto”. C’è già chi ha commentato che le norme in deroga, per loro natura, possono essere solo delle opzioni restando impregiudicata la possibilità di applicare le norme esistenti anche se derogate. E’ come dire, secondo tali “filosofi”, che siccome anche quella del non pagare la tassa ad ANAC fino a fine anno è una norma in deroga, se qualcuno vuole che sia ancora pagata lo potrà fare. Ovviamente, io che sono uno che ha sempre interpretato le norme secondo il “mero tenore letterale” e mai secondo i “sotto intendimenti filosofici” non posso condividere e di fatti non condivido tali interpretazioni “filosofiche”.
La seconda via d’uscita è quella dei “filosofi” del “me ne frego”. Riferendomi ovviamente alle stazioni appaltanti, che in barba a qualsiasi decreto nel corso della storia degli appalti pubblici hanno sempre dimostrato di saper fare le cose “a modo loro”, all'insegna del “me ne frego“ sia dei “filosofi” e sia del “diritto”, basta leggere quello che continuano a scrivere negli atti di gara, senza contare le baggianate contenute nelle piattaforme telematiche, quest’ultime divenute ormai entità senza controllo.
Prima di concludere dico che io alle evocate semplificazioni non credo più. Si è fatto un gran parlare del “modello Genova”, cosa che io non ho mai condiviso perché il mio modello è un altro ed è sempre stato e continua ed esserlo quella di una possibile normativa di settore unica, snella, chiara, garantista e duratura, e non quella di modelli posticci anche improvvisati. Ebbene, la direzione che ha preso la nostra politica con questi ultimi decreti va verso un modello che assomiglia alla “Roulotte della Banda Bassotti”, altro che “modello Genova”.
Una ultima considerazione è riferita alla nostra Pubblica Amministrazione, che è il vero problema. Chiudete gli occhi per un attimo e immaginate un mastodontico marchingegno alto quanto un grattacielo, fatto di ferro in gran parte arrugginito, che si muove spinto a mano su rotaie e che per avanzare di solo un metro ci impiega un giorno e mezzo. Ecco, questo marchingegno, peraltro costosissimo, è la Pubblica Amministrazione Italiana. Noi, in tema di contratti pubblici, possiamo riscrivere e semplificare tutti i codici che vogliamo ma se il marchingegno a monte rimane sempre quello, non andremo mai da nessuna parte.
La tua risposta ci è di conforto, nel silenzio assoluto, che ha accompagnato l'ennesima cretinata in materia di appalti pubblici. Sia le associazioni di categoria che giornalisti, identificati quali paladini della lotta alle ingiustizie, non hanno speso trenta secondi per cercare di capre la portata , a mio avviso devastante, anzi, oserei dire dittatoriale , del "decreto semplificazioni". Orizzonti limitati e calcoli di convenienza. Provate ad immaginare , nei territori a maggior infiltrazione criminale, cosa può, anzi meglio sicuramente succederà: il politico di turno guidato dal capoclan affiderà gli appalti sotto dettatura, e, se non sei allineato, se non paghi in qualche maniera fallisci. Poi , magari vedremo il politico "impegnato" vantarsi di aver condotto una lotta feroce alla criminalità, lo stesso politico che ha contribuito al DL. In conclusione , se sono riuscito a capire io, impiegatuccio di provincia , queste cose, sicuramente non sono casuali, ma ben studiate da chi di dovere. Grazie cmq per la tua risposta .
SEMPRE PIU’ IN ALTO con le ulteriori semplificazioni (DL 77/2021), o complicazioni a seconda dei punti di vista.
Ebbene sì, si va sempre più in cima! Il burrone dall’altra parte ci aspetta!
Lasciamo da parte i grandi appalti, che agli utenti di questo forum penso interessano poco, venendo a noi ossia agli appalti sotto soglia, si è abbassato il limite minimo di 15 inviti passando anche a solo 10 inviti.
Penso che sia sotto gli occhi di tutti come in quest’ultimo anno in cui si è applicato il decreto semplificazioni scorso (76/2020) come si siano alzati i ribassi di aggiudicazione. In molte procedure anche quando si è potuto applicare l’esclusione automatica, abbiamo avuto ribassi di aggiudicazione anche oltre il 50%.
Ora io prevedo che praticamente verrà consolidato quest’andazzo che è il massimo ribasso “mascherato”.
Mi sarei aspettato almeno un ritocco ai criteri di aggiudicazione di cui all’art. 97, se non altro per quelli in cui le offerte ammesse siano inferiori a 15, in modo da far abbassare, volendo anche drasticamente, le soglie di anomalia. Invece niente! Bene, andiamo avanti così.
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