Registrato: Nov 24, 2011 Messaggi: 20 Località: sassari
Inviato: Dom Nov 04, 2012 12:16 pm Oggetto: PERSONALE E COLLABORATORI DI CANTIERE
Salve a tutti, vorrei introdurre una nuova discussione per ciò che concerne la conduzione dei lavori.
Sappiamo per esperienza che trattare con le SA è un lavoro difficile, ma non si può dare per scontato il fatto che per porsi nella situazione migliore nei confronti delle SA, i lavori devono procedere secondo un preciso cronoprogramma.
Sappiamo inoltre che il costo della manodopera incide in maniera preponderante all'interno della contabilità del cantiere stesso.
Ma che succede se il personale addetto al cantiere, non permette il rispetto del cronoprogramma dei lavori?
Domanda provocatoria ma lecita.
Faccio qualche esempio:
1) uso dei DPI.
Tralasciando momentaneamente l'obbligo e non prescindendo l'effettivo vantaggio nell'utilizzo, quando i funzionari dell'Asl si presentano in cantiere con le fotografie, chi ne deve rispondere?
2) giornale di cantiere.
Il preposto nominato, compila giornalmente il giornale ma in forma molto riassuntiva.
3) rapportino di cantiere.
il preposto nominato compila il rapportino ma in forma molto riassuntiva.
Qualcuno ha qualche altro esempio posto come punto di vista il maggior onere che l'impresa deve sopportare?
Saluti a tutti.
Inviato: Mar Nov 06, 2012 1:21 pm Oggetto: Re: PERSONALE E COLLABORATORI DI CANTIERE
Ciao luk,
è probabile che io non capisca bene il senso delle tue domande, ma provo a risponderti in base alla mia interpretazione.
Trattare con la S.A. non è difficile, o per lo meno non è più difficile degli altri lavori da imprenditore o da libero professionista, ma naturalmente occorre avere le basi giuste e sapere come fare.
Tranne casi particolari, la spesa per la manodopera diretta dell’impresa appaltatrice, pur essendo un valore importante, NON rappresenta l’incidenza preponderante delle spese in un cantiere; a fare bene i conti si può vedere come siano di importanza abbastanza paragonabile ad essa le spese generali, le spese per i materiali, quelle per i sub-contratti.
Per mezzo del contratto d’appalto, a partire dalla consegna dei lavori l’impresa detiene il possesso legittimo del cantiere, è l’unica responsabile del rispetto del cronoprogramma, della sicurezza e di quant’altro vi accade, ha pieno titolo per rimuovere / far rimuovere eventuali intralci non legittimi.
I costi della sicurezza (materiali, procedure, controlli) non sono un costo aggiuntivo, ma sono ben conosciuti dall’impresa prima di firmare il contratto.
Non vedo cosa c’entrino il giornale dei lavori (documento da redigersi a cura del DDL) e il rapportino di cantiere (documento interno dell’impresa), ed ancor più il modo in cui sono redatti, con un eventuale maggior onere per l’impresa.
Riguardo al rapportino di cantiere mi riferisco a quello usualmente inteso, in quanto io ho un mio modo di interpretarlo e redigerlo, ma non è questo il luogo adatto per entrare nei dettagli.
Nella gestione del cantiere e dell'appalto di maggiori spese ce ne possono essere tante, ma penso che i punti importanti siano nel cercare di farsele riconoscere il più possibile dalla S.A. e nell'evitare al massimo errori / sprechi.
Registrato: Nov 24, 2011 Messaggi: 20 Località: sassari
Inviato: Sab Nov 10, 2012 5:32 pm Oggetto:
Ciao Bianchiben,
premesso che mi dispiace poter intervenire solo dopo molto tempo perchè gli impegni sono sempre tanti, cerco di essere più diretto nel formulare il pensiero.
Posso concordare sul fatto che le spese per il personale siano importanti e paragonabili ad altre, ritenendo con ciò di poter avere un metro piuttosto preciso per preventivare le spese dei materiali, leggermente meno preciso per le spese generali e/o ulteriori.
Ma qual'è un metro sufficientemente preciso per valutare la resa di ogni singolo collaboratore che, quotidianamente, è chiamato a prestare la propria opera per lo svolgimento dei lavori?
Perchè questa domanda? Perchè senza collaboratori non si fa alcun lavoro!
Che è un discorso diverso dal sub appalto in cui posso avere un metro piuttosto preciso di valutazione.
La realtà di chi vive il cantiere con i propri collaboratori, è una realtà costellata da mille problematiche: da una parte si tende a pretendere la massima quantità ed impegno, dall'altra si tende a concedere il minimo possibile.
Se quindi andiamo a vedere bene, si può prevedere e preventivare più o meno bene ciò che da noi dipende, sia per professionalità che per capacità, ma l'incognita del dipendente che concede il minimo possibile, gira che ti gira, influisce in maniera significativa sia sui tempi contratuali sia sulla qualità (nel senso più ampio cioè a dire di quello che qualche volta si vede solo dopo) del lavoro stesso.
Ne consegue spesso il dilatarsi dei tempi di consegna, la riparazione dei lavori fatti male e quindi la contestazione da parte della DL delle opere svolte.
Per non parlare poi dell'uso improprio delle attrezzature in dotazione. Dalle più piccole (perse, rotte) a quelle più impegnative: basti pensare alla riparazione di un martello demolitore, i gruppi ottici posteriori dell'autocarro e gli specchi retrovisori.
Questi per citarne solo alcuni, forse non tra i più significativi ma che danno l'idea dell'importanza di sapere e ben valutare ogni spesa riconducibile al personale.
Saluti a tutti
Ciao luk,
la mia esperienza è talmente riconducibile alla vita di cantiere che le mie pessime situazioni di salute derivano proprio da questo fatto, ma dico questo soltanto per farti capire che parliamo delle stesse cose, per cui la differenza di pensiero risiede nella diversa elaborazione degli stessi dati di partenza.
Io ritengo che la spesa per la manodopera sia abbastanza bene definibile solo se si tiene presente un fatto incontrovertibile: nel SAL ci vanno SOLAMENTE le opere fatte decentemente, il DDL riconosce SOLTANTO quelle opere e quindi paga soltanto per quella manodopera, quel materiale, quei noli, quei trasporti, quella sicurezza, e tutto il resto è a carico dell’impresa.
Ma come fa “tutto il resto” ad andare a carico dell’impresa?
La risposta è nella composizione del prezzo di progetto: sono contemplati materiali, manodopera, noli, trasporti, sicurezza, spese generali, utile d’impresa, ma il tutto è riferito SEMPRE E SOLTANTO alle opere che rientrano nella contabilità.
In particolare l'art. 32 comma 4 punto g) del regolamento dice:
4. Per spese generali comprese nel prezzo dei lavori e perciò a carico dell'esecutore, si intendono:
........
g) le spese per ...... e per quanto altro occorre alla esecuzione piena e perfetta dei lavori;
Ora faccio un esempio, tanto banale quanto frequente.
Supponiamo che in una parete è venuto difettoso 1 mq di intonaco, e il DDL ne ordina il rifacimento; il geometra di cantiere mette due operai a demolire e ricostruire, e segna nel rapportino giornaliero il fatto.
Ora l’osservazione:
quando la pur volonterosa collaboratrice dell'ufficio contabilità immette nel software gestionale le spese per quelle ore di manodopera e per il materiale occorrente per demolire e rifare QUEL mq di intonaco, LE METTE NELLE SPESE GENERALI?
SICURAMENTE NO !!!
anche perchè se a un geometrino neo-assunto venisse in mente di dire che manodopera e materiali per demolire e rifare QUEL mq di intonaco vanno riportati nelle spese generali, per primo l’imprenditore, poi il commercialista, ed infine gli altri tecnici, lo prenderebbero in giro per tutti i secoli dei secoli, e la pur volonterosa collaboratrice dell’ufficio contabilità cadrebbe nel panico più completo ad ogni registrazione successiva.
Eppure quel mq demolito e rifatto NON è come l’altro mq, e NON viene pagato dal DDL: lui paga la manodopera, il materiale, i noli, i trasporti per il mq "fatto bene", NON il mq “fatto prima e poi demolito”!!!
Riepilogo: l'impresa ha fatto effettivamente 2 mq di intonaco e 1 mq di demolizione, ma viene pagata per 1 mq di intonaco.
Per 1 mq di intonaco i conti tornano: 1 mq eseguito correttamente dall'impresa e 1 mq pagato dal DDL secondo contratto.
Ma per il resto i conti NON TORNANO: per la demolizione di 1 mq venuto male e il rifacimento di 1 mq NON CI SONO RICAVI esplicitamente ricavabili nel SAL, e quindi le spese a ciò necessarie NON POSSONO essere considerate relative ad una lavorazione di contratto in senso proprio.
Ma a ben notare ho detto “esplicitamente ricavabili nel SAL”, e ciò in quanto l’impresa ha un ricavo “implicito” destinato proprio a coprire oneri vari non anticipatamente determinabili e quantificabili, cioè anche per la demolizione di 1 mq e il rifacimento di 1 mq esiste una specie di ricavo: è proprio una parte di quel compenso forfettario del 13 - 17% che il progettista riconosce all’impresa per “TUTTO QUELLO che l'appaltatore ulteriormente spende” oltre a quanto direttamente imputato a ciascuna singola lavorazione di contratto.
Avendo appurato che, per la determinazione del prezzo come imposta dalle norme, una specie di ricavo per la demolizione e il rifacimento di 1 mq di intonaco a causa di una imperfezione di esecuzione non può che provenire da una quota delle “spese generali” forfettariamente calcolate in progetto, alla domanda:
dove devono essere imputati i costi della demolizione di un mq di intonaco e del suo rifacimento?
senza ombra di dubbio la risposta logica e congruente non può essere che:
NELLE SPESE GENERALI !!!
Quindi le spese generali vanno in genere oltre il classicissimo 15%.
Ma se i rifacimenti e gli errori sono tanti?
Le spese generali vanno MOLTO OLTRE il classicissimo 15%, e di questo l'impresa se ne accorge soltanto in sede di redazione del bilancio annuale, cioè l'ANNO DOPO che ha eseguito i lavori !!!!!!!!
Questo è quindi uno dei motivi per cui ritengo che il calcolo delle spese generali è impostato in maniera TOTALMENTE SBAGLIATA praticamente dalla quasi totalità di imprese, tecnici, commercialisti e ragionieri, come pure ritengo che deve essere rivista l’impostazione del rapportino di cantiere.
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